Giorgio Zampa

 

Giorgio Zampa è nato il 24 febbraio 1921 a San Severino Marche (Macerata); a Firenze ha compiuto gli studi superiori: nel 1942 ha conseguito la laurea in Scienze politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche "C. Alfieri". Durante gli anni 1945-'46 e 1946-'47 è stato assistente ordinario di Storia Moderna del prof. Carlo Morandi, presso la Facoltà medesima. In quegli anni ha conosciuto Montale e frequentato il gruppo di letterati e artisti che animavano la  vita intellettuale della città negli anni immediatamente precedenti alla Seconda Guerra Mondiale: è segretario di redazione del quindicinale “Il Mondo” (Firenze, 1945-1947), diretto da A. Bonsanti, A. Loria, E. Montale, S. Scaravelli, e collabora attivamente al periodico. Scrive Bonsanti[1] “…C’era a volte anche  Montale, sempre un po’ schivo anche allora, e sempre fedele alle Giubbe Rosse finché rimase a Firenze. E c’era Loria con Giorgio Zampa, un segretario di redazione traboccante d’idee”.

Nel 1949 si laurea in filosofia con il prof. Eugenio Garin e, nello stesso anno, assume l'incarico di insegnamento di Lingua e Cultura tedesca presso la Facoltà di Scienze Politiche "C. Alfieri", incarico mantenuto ininterrottamente fino al ritiro nel 1996 (come professore emerito). Nel 1968, dopo la scomparsa del prof. Leone Traverso, la Facoltà di Magistero di Urbino gli conferisce l'incarico dell'insegnamento di Lingua e Letteratura tedesca, incarico che manterrà fino alla metà degli anni Settanta.

All'attività didattica ha alternato attività di critico militante: ha collaborato a "Letteratura" e a “Il Mondo” di Mario Pannunzio; è stato redattore e collaboratore di “Letteratura e arte contemporanea”, diretta da A. Bonsanti, e di “Paragone” sotto la direzione di Roberto Longhi.

Alla fine degli anni ’40 si trasferisce a Milano, da cui continua la sua attività giornalistica con la collaborazione a importanti testate nazionali: dal 1952 al 1963 è collaboratore letterario e inviato speciale del “Corriere della Sera”, dal 1963 al 1970 è critico letterario e redattore della “Stampa” ("Pagina dei libri"), direttore Giacomo Debenedetti. Successivamente è stato redattore, inviato e critico letterario di “Il Giorno” e ha affiancato Indro Montanelli nella fondazione di “Il Giornale Nuovo”, in cui ha svolto l’attività di critico letterario. Ha collaborato con molti periodici, tra cui "Atlante", l'"Espresso", “Panorama”, "Domus".

Dagli anni ’50 è stato inviato dell’“Illustrazione Italiana”, critico teatrale di “La fiera letteraria” (1967-'68) diretta da Manlio Cancogni (ha raccolto le cronache di questo periodo nel volume "Le quattro stagioni", De Donato Editore, 1969) e di “Il Dramma”, direttore artistico del Teatro Stabile di Torino e ha collaborato come drammaturgo con Luca Ronconi (Kleist, Starnheim - "Die Hose"); con Virginio Puecher ha curato la traduzione della "Ermittlung" di Peter Weiss, un’edizione dell’“Urfaust” di Goethe al Teatro Olimpico di Vicenza (1969) e del Woyzeck di Büchner alla Scala.

Nel 1967 ha fondato e diretto, per la Casa Editrice “De Donato”, le collane "Rapporti", "Dissensi", "Temi e Problemi"; ha diretto la sezione letteraria dell’”Enciclopedia “Le Muse”, edita da “De Agostini”, ha curato l’edizione delle “Opere complete” di Eugenio Montale (1996), e la pubblicazione dell’opera di Dolores Prato “Giù la piazza non c’è nessuno” (1997). È stato Conservatore dell’Archivio “Alessandro Bonsanti” presso il “Gabinetto Viesseux” di Firenze, membro della giuria del Premio Pirandello, del Premio Strega, del Campiello Ventennale, membro della giuria del “Premio Salimbeni per la Storia e la Critica d’Arte”, conferito dalla “Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative” di cui è stato fondatore, insieme con Federico Zeri, e, fino al 2001, presidente.

Ha compiuto numerosi viaggi e soggiorni di studio in Europa, negli Stati Uniti e in Estremo Oriente, ma soprattutto in Germania, fermandosi di preferenza a Goettingen, dove ha messo a punto, tra l'altro, il volume di "Lettere Italiane" di Winckelmann, che contiene non pochi emendamenti testuali rispetto all'edizione critica dei "Briefe" curata da W. Rehm. Per decenni ha esercitato attività di germanista su giornali e riviste, in un clima culturale ancora poco recettivo, per ragioni complesse, nei confronti della letteratura tedesca. Una scelta dei suoi saggi e articoli di letteratura tedesca è stata pubblicata in volume, con il titolo "Rilke Kafka Mann, Letture e Ritratti tedeschi" (De Donato Editore).

Storico dell’arte, critico e saggista, Giorgio Zampa ha tradotto, tra gli altri, Rilke, Kafka, Mann, Strindberg, Hofmansthal, Musil e Peter Weiss.

 

Hanno scritto di lui: “Acuto e sensibile studioso di letteratura contemporanea, ha curato una delle più rigorose edizioni montaliane (1984) e restano insostituibili le sue traduzioni di Kafka, Rilke, Musil ed i suoi contributi critici alla conoscenza del mondo mitteleuropeo. Collabora con diverse riviste e con i più importanti quotidiani nazionali con interventi dai quali, oltre ad emergere la complessa ricchezza della sua cultura letteraria, traspare a volte la classica compostezza idillica, una lezione di stile e di esistenza appresa dalla terra d’origine”. (Fabio Ciceroni, Valerio Volpini, “Le Marche tra parola e immagine. Autori marchigiani del ‘900”, Federico Motta Editore, Milano, 1996).

 

 

[1] Nel periodo dal ’45 al ‘47gli habitùes di via Monalda con Alessandro Bonsanti erano Francesco Calasso, Giacomo Devoto, i Carena, gli Olivetti, Bruno Bramanti, Adriana Pincherle, Onofrio Martinelli, Carlo Morandi, Arturo Loria. Da: IL MONDO. Settimanale politico economico letterario. Di Mario Pannunzio. 455 – Anno IX Numero 45, Roma, 5 novembre 1957, pag. 9